Rutigliano

La città è famosa per la produzione di uva commestibile e di statuette tradizionali, praticata fin dal Neolitico e oggi legata alla produzione di pentole in argilla e dei tipici “fischietti” in terracotta. A loro è dedicata la tradizionale “Fiera del Fischietto in terracotta Città di Rutigliano”, che si tiene ogni anno il 17 gennaio, festa liturgica di Sant’Antonio Abate.

Dove si trova Rutigliano?

L’abitato di Rutigliano è situato a circa 20 km dal capoluogo pugliese, sui primi rilievi delle Murge a circa 100–200 m s.l.m.

La geologia di Rutigliano è caratterizzata da affioramenti di rocce gessose ricche di fossili, come i resti di un pesce di 90 milioni di anni fa rinvenuti nella zona dell’Annunziata. La superficie è caratterizzata dalla presenza di argilla, particolarmente utile per l’agricoltura.

Comuni confinanti
Mola di Bari 8,8 km
Casamassima 9,3 km
Conversano 10,4 km
Turi 10,5 km

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Cosa Vedere a Rutigliano?

Torre Normanna
La Torre Normanna nel centro storico è l’unica sopravvissuta delle quattro torri che originariamente costituivano la fortezza, collegate da un alto muro. La torre è alta 34 metri e larga 8,3 metri, con pianta quadrata e pareti spesse 1,90 metri. La sua costruzione risale all’XI secolo.

Chiesa Santa Maria della colonna e San Nicola
Costruita in un periodo in cui i Normanni controllavano l’antica “Chiesa dei Santi Pietro e Paolo”, nel Concilio di Melfi (24 agosto 1059) Papa Nicola II le concesse il privilegio della completa indipendenza dalla “Diocesi di Nullius” – il vicino Vescovato di Conversano – e nel 1108 fu dedicata ai “Santi Pietro e Paolo”.

Cosa mangiare a Rutigliano? Dove mangiare a Rutigliano?

Un tempo le brasciole (attenti: con la “s”, per non confonderle con le “braciole” che sono tutt’altra cosa…) venivano cotte il giorno prima e tenute al caldo in tegami di terracotta avvolti da spessi panni, perché a Rutigliano il 17 Gennaio si evitava di accendere il fuoco (e quindi cuocere), per rispetto di Sant’Antonio Abate che secondo una leggenda locale, avrebbe salvato la vita ad un uomo divorato dalle fiamme.

L’asino utilizzato per le brasciole, un tempo era in realtà la “mula”, fedele compagna di lavoro del contadino, che quando era avanti con gli anni e le sue forze inesorabilmente si indebolivano, veniva sostituta da una “collega” più giovane, condotta a ricevere la benedizione da Sant’Antonio Abate il giorno della festa: ancora oggi in ricordo di tale usanza, si assiste, durante il seguitissimo rito della benedizione degli animali, nel pomeriggio del 17 Gennaio, alla “cavalcata dei cavalli e delle mule di Sant’Antonio Abate”.

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Cosa fare a Rutigliano?

Dal 1960 si svolge annualmente una sagra dell’uva (Sagra della Uva), organizzata dal Comune di Rutigliano e dall’associazione civica Sagra della Uva. In questa occasione viene organizzato un concorso in cui l’uva è protagonista. L’uva con il peso maggiore viene dichiarata vincitrice. Un’altra importante industria di Rutigliano è la produzione di cereali, in particolare di grano: “F. La “Divella S.p.A.”, fondata nel 1905 da Francesco Divella, produce farina, pasta, biscotti e merendine, oltre a conserve di riso e fagioli, olio extravergine di oliva, aceti, passata di pomodoro e altri prodotti alimentari esportati in tutto il mondo.

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La storia di Rutigliano:

Rutigliano, come molti centri meridionali, nasce, in epoca altomedievale, da quel fenomeno chiamato sinecismo, per il quale la popolazione dispersa nelle campagne, o in villaggi insediatisi principalmente lungo le lame, si coagula intorno a siti caratterizzati da una qualche forma di autorità, laica o religiosa. Molti villaggi come Bigetti, Timine, Casilia, Cabiano, Minerva, sono abbandonati per dar vita al “loco Rutiliano”. Successivamente i Normanni, con i loro feudatari, daranno vita alla svolta che trasformerà la città da locus a castellum Rutiliani.

Anche il borgo medievale si colloca, non casualmente, su un sito di altura, lambito da un canale di deflusso secondario denominato “Lama della Corte”. Esso si presentava, alla metà dell’XI secolo, avvolto attorno ad una primitiva fortificazione di epoca probabilmente bizantina poi ristrutturata ed ampliata dai Normanni.

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uva da tavola di rutigliano

Perché visitare Rutigliano?

Visitare Rutigliano vuol dire perdersi tra le vie del centro storico, tra le bellezze architettoniche e paesaggistiche lasciandosi contagiare dall’entusiasmo di chi si spende per tutelarle e promuoverle.

Vivere Rutigliano, anche solo per pochi giorni, vuol dire entrare empaticamente in contatto con la gente del luogo e scoprire, con mente aperta, le nostre meraviglie.

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