Polignano a Mare
Indice
Dove si trova Polignano a mare?
Il territorio comunale, delimitato a est dal Mare Adriatico, confina a nord con Mola di Bari, ad ovest con Conversano, a sud-ovest con Castellana Grotte a sud-est con Monopoli. Il territorio comunale di Polignano a Mare presenta due isole amministrative (“frazioni”) nel comune di Conversano.
E’ caratterizzata da una costa alta e a tratti frastagliata, sulla quale hanno sbocco numerose lame. Una di queste, Lama Monachile, è la profonda insenatura immediatamente a ovest del centro storico attraversata dal ponte, così chiamata perché in passato vi si è attestata la presenza della foca monaca. Altra importante è la Lama Santa Caterina. Lungo la costa sono numerose le grotte marine fra cui la Grotta delle Rondinelle.
L’altitudine del territorio va dagli 8 metri della frazione di San Vito ai 220 metri della contrada Chiesa Nuova, al confine con il territorio di Monopoli.
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Cosa Vedere a Polignano a mare?
Di notevole interesse naturalistico sono le sue grotte marine e storicamente importanti sono il centro storico e i resti della dominazione romana. Tra questi ultimi il ponte della Via Traiana, tuttora percorribile, che attraversa Lama Monachile, la profonda insenatura immediatamente a nord del centro storico.
Chiesa Matrice Dell’Assunta
La chiesa matrice intitolata a Santa Maria Assunta è affacciata sulla piccola piazza Vittorio Emanuele, cuore del centro storico, fu cattedrale fino al 1818, quando la piccola diocesi di Polignano fu aggregata a quella di Monopoli. All’interno sono custodite alcune opere attribuite allo scultore Stefano da Putignano, attivo tra il XVI e il XVII secolo, e l’importante Polittico della Madonna con Bambino e Santi, del XV secolo su tavola dorata di Bartolomeo Vivarini a cura dell’ARPAI, oltre a una moltitudine di altre piccole opere ed a preziosi paramenti sacri donati dall’ex Monastero di San Benedetto, oggi inesistente. All’interno della Chiesa sono custodite nel Cappellone di San Vito le Reliquie del Santo, un frammento del Braccio e la Rotula del Ginocchio.
Nella frazione di San Vito, sulla costa a nord del paese, proprio a ridosso del porticciolo si staglia l’imponente complesso dell’abbazia dei Benedettini. Inoltre, all’interno del territorio rupestre di Polignano vi sono alcune Masserie: tipiche costruzioni risalenti al XVII ed al XVIII secolo, utilizzate come aziende agricole dai grandi proprietari terrieri.
Chiesa di Sant’Antonio
Intitolata a Sant’Antonio la chiesa nasce a fine del ‘500 nell’omonimia piazza e dedicata a Santa Maria di Costantinopoli. Un tempo ospitante il convento dei frati, oggi è presente il servizio di Pronto Soccorso e viene ospitata anche la sede dell’emittente radiofonica Radio Incontro. Nella chiesa sono presenti tre navate composte da tre pilastri in pietra.
Chiesa di San Cosma e Damiano
Costruita alla fine del 1800 con stile neoclassico dedicata ai Santi Medici. Al suo interno sono presenti le statue dei Santi Medici, San Rocco, San Sebastiano, Sant’Espedito. È presente un grande altare barocco che proviene dall’antico Monastero di San Benedetto.
Chiesa del Purgatorio
Nello stesso luogo in cui fu costruita la Chiesa del Purgatorio in via Mulini esisteva una cappella dedicata a San Martino, riportata nei registri capitolari del XV secolo, successivamente inglobata nel nuovo edificio per essere destinata a sacrestia, il cui ingresso è posto a destra della facciata della nuova chiesa. In adiacenza al piccolo luogo di culto c’era il cimitero omonimo dove venivano seppelliti i giovinetti delle famiglie povere. Sul lato destra della cappella confinava con l’Ospedale dell’Annunziata. Vista l’alta indice di mortalità infantile, i confratelli delle Congregazione del Purgatorio, tra il 1714 e il 1767, fecero costruire sull’antico cimitero all’aperto e con le offerte dei devoti, la nuova chiesa che continuò ad accogliere i defunti nei sepolcri posti all’interno.
L’edificio, realizzato, in stile barocco presenta una facciata divisa in due ordini da un’alta trabeazione che segue l’andamento ricurvo della parete. Sulla destra della facciata si innalza il campanile a vela a due fornici terminanti con una ricca cornice modanata. La chiesa è composta di una sola navata coperta con volta a botte, interrotta da una cupola ellittica, e di due cappelle laterali ricavate nello spessore dei muri, dotate di altari di marmo: quello di sinistra consacrato a San Francesco da Paola, quello di destra dedicato all’Immacolata Concezione. L’altare maggiore, in marmi policromi, consacrato a San Martino, porta sui lati lo stemma della famiglia ducale dei Lieto (1713-1792) che finanziarono la costruzione dell’altare e l’organo posto sulla cantoria. La chiesa è abbellita con cinque grandi tele, una delle quali, posta sulla parete di fondo dell’altare maggiore, rappresenta San Michele e anime purganti del pittore Andrea Miglionico. Altre due tele sono di Vincenzo Fato: su una è dipinta la Sacra rappresentazione con la Vergine Immacolata e Santi, e sull’altra la Madonna con i SS.Francesco da Paola, Agostino di Ippona e Andrea. Il pavimento è costituito da piastrelle maiolicate di notevole pregio posate durante il restauro del 1862, caratterizzate da figure geometriche e da colori molto vivaci.
Abbazia di San Vito
L’Abbazia di San Vito, di fondazione benedettina, è stata progettata nel X secolo. Dal XVI secolo l’abbazia fu la dimora dei frati minori conventuali dei SS. Apostoli e nel 1785 diventò del Regio Demanio. Nel 1866 lo Stato ha venduto l’abbazia ai marchesi La Greca, tutt’oggi ancora interamente proprietari, mentre la chiesa è di proprietà del Fondo di Edifici di Culto del Ministero degli Interni è data in concessione alla Chiesa Matrice Santa Maria Assunta dove la domenica effettua la messa.
Cosa mangiare a Polignano a mare? Dove mangiare a Polignano a mare?
La bellezza di un tipico centro storico mediterraneo e la limpidezza di acque marine che scavano grotte e lame tra le più suggestive d’Europa. È un piacere sostare al fresco, nelle caratteristiche piazzette sulle quali si affacciano i ristoranti di pesce dove gusatre i piatti tipici a Polignano a Mare.
Crudo di mare di Polignano: il sushi all’italiana
Le crudità di mare non necessitano di alcuna presentazione, sono semplicemente uno splendore per la vista e il palato.
Tra i piatti tipici a Polignano a Mare non si può sfuggire a una bella composizione di crudità miste tra seppioline, ricci, gamberi rossi, gamberi viola, scampi e tantissimi altri tipi di pesci doverosamente presentati come natura li ha fatti: crudi e freschissimi.
Qualcuno lo chiama il sushi all’italiana, una vera e propria apoteosi di sapori e consistenze che colorano la tavola.
Le carote di Polignano a Mare
Cosa mangiare a Polignano a Mare? Non potete perdere la Carota di Polignano, un ecotipo della carota classica con la particolarità di avere tonalità di colore dal prugna scuro al giallo canarino, una vera tavolozza nel piatto!
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La sua coltivazione è effettuata in un’area piuttosto ristretta, compresa fra 10 e 20 ettari, in prossimità della città di Polignano a Mare e in particolar modo nella frazione di San Vito. Ha ottenuto il riconoscimento dei Presidi Slow Food, in quanto esempio di un nuovo modello di agricoltura, basata sulla qualità, sul recupero dei saperi e delle tecniche produttive tradizionali.
La focaccia di Polignano a Mare
Regina dei piatti tipici a Polignano a Mare, la focaccia polignanese non ha nulla da invidiare alla più rinomata focaccia barese, di cui ormai si conosce addirittura il disciplinare grazie a consorzi per la tutela di tale ricetta. Soffice e gustosa, ornata di podorini freschi, qui la differenza la fanno l’esperienza, il forno e la teglia!
Il panino col pesce a Polignano a Mare
Tra gli street food da non perdere assolutamente per uno spuntino veloce ma gustosissimo, i panini con il pesce sono la chicca assoluta.
Li trovate passeggiando nel cuore di Polignano, dove potrete acquistare una fragarnte rosetta di pane imbottita di specialità di mare come il polpo, il salmone crudo, i gamberi e il pesce spada, accompagnate spesso da burrata locale e insalata.
Il Caffè Speciale di Polignano a Mare
Per chiudere il nostro pranzo a base di piatti tipici a Polignano a Mare ci vuole un bel caffè, ma non uno qualsiasi…
Caffè, zucchero, scorza di limone, panna e amaretto: questi sono i 5 ingredienti magici che danno vita al Caffè Speciale di Polignano a Mare, servito in piccoli bicchieri di vetro.
Cosa fare a Polignano a mare?
Polignano a Mare non offre moltissime alternative in fatto di movida e nightlife. La discoteca più vicina infatti si trova nella più popolata Monopoli, ad appena 15 minuti d’auto, mentre a Polignano a Mare si trovano per lo più lidi sulla spiaggia, lounge bar e localini informali che comunque propongono serate musicali accompagnate da una buona scelta di drink.
Lo Scoglio dell’Eremita è una grossa roccia in mezzo al mare, isolata ma non molto distante dalla costa di Polignano a Mare dalla quale è staccata di soli pochi metri. Si trova verso il sud del paese ma si riesce comunque a vedere da molto vicino grazie ad una piacevole passeggiata sul lungomare o, nel periodo estivo, ad un giro in barca. La posizione dello scoglio ha in antichità dato libero sfogo alla creazione di racconti e leggende secondo i quali la roccia si troverebbe lì per via del lancio di un gigante durante un torneo tra creature leggendarie
La Grotta delle Rondinelle è, tra le tante grotte di Polignano a Mare, una delle più note e vaste anche dell’intera costa settentrionale. La grotta è accessibile a tutti, oltre che dal mare, anche dal retro in modo molto agevole. Al suo interno l’acqua e la sabbia sono chiarissime e noterete subito la grossa volta sospesa, a circa sette metri dall’acqua, e una falesia sottile che si tiene in piedi come per miracolo. La grotta è molto frequentata soprattutto da fotografi, scalatori e amanti dei tuffi.
La storia di Polignano a mare:
Il paese ha una storia molto antica. Come in tutta l’area del sud est barese, anche a Polignano sono state rinvenute tracce di presenza umana, risalenti al neolitico, nella frazione di Santa Barbara.
Secondo alcuni studiosi, l’antica città greca di Neapolis potrebbe essere una delle due colonie che, nel IV secolo a.C., Dionigi II di Siracusa fondò sulle coste adriatiche. Come detto, i segni più evidenti della presenza dell’uomo risalgono al Neolitico, nella zona di Santa Barbara (VI – V millennio a.C.), e nell’Ipogeo Manfredi (IV millennio a.C.), uno degli insediamenti più significativi della Puglia centrale.
Indagini archeologiche hanno rivelato l’esistenza di un villaggio risalente all’età del bronzo che, grazie alla sua posizione e agli approdi naturali, divenne un importante scalo portuale. Nel II millennio a.C., l’approdo degli Iapigi spinse gli abitanti dei villaggi a trasferirsi nella zona dell’attuale centro storico. È anche attestata la frequentazione di questi luoghi da parte di mercanti corinzi e attici, soprattutto nell’età del ferro, quando la Terra di Bari assunse la denominazione di Peucezia. Agli inizi del III secolo a.C., la zona di Polignano divenne importante punto strategico per la potenza di Taranto, con cui aveva intessuto rapporti commerciali, come attestato da alcuni pezzi del corredo funerario di una tomba scoperta nell’area del giardino vescovile, fatta indagare dal vescovo, monsignor Mattia Santoro, nel 1785. Il Vescovo rinvenne un sepolcro enorme, integro, contenente oltre allo scheletro del guerriero i resti di un’armatura, un candelabro, un elmo in bronzo e più di 64 tra vasi ed oggetti antichi. Sir William Hamilton, ambasciatore inglese a Napoli visitò il sepolcro denominandolo “Grand Mausolée”. I pezzi migliori vennero donati dal Vescovo Santoro a re Ferdinando IV che li collocò nel Real Museo di Capodimonte di cui costituivano “il più prezioso ornamento”. In particolare tra i quattro bellissimi Grandi Vasi istoriati a figure rosse, risalenti al IV sec. a.C. e che superavano il metro in altezza, ve ne era uno, denominato Gran Vaso di Capodimonte, più bello e grande degli altri. Su di esso è raffigurata nella parte centrale un’assemblea di divinità: Minerva, Apollo, Artemide ed Eracle su un’amazzonomachia, mentre sul collo vi è una Nike alata su un carro trainato da quattro bellissimi cavalli bianchi, preceduti da Ecate nell’atto di sollevare due torce a far da apristrada nelle tenebre. Questo reperto, tra i più belli mai ritrovati, si conserva oggi presso il Metropolitan Museum di New York. Il percorso di questo Gran Vaso è stato ricostruito dallo studioso Giuseppe Maiellaro nel suo libro L’Assemblea Divina – Le vicende del “Gran Vaso di Capodimonte” da Polignano al Metropolitan. Il Metropolitan Museum di New York nel giugno del 2015 ha fatto propria questa ricerca riconoscendo Polignano come luogo di rinvenimento del Gran Vaso di Capodimonte.
Fiorente centro di traffici, fu per i Romani un’importante statio lungo la via che collegava Roma a Brindisi.
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Nel VI secolo, Polignano fu sotto la giurisdizione dell’Impero Bizantino di cui fu adottata la religione ortodossa. Con l’avvento dei Normanni, che dominarono fino al 1194, il prestigio del paese crebbe, grazie anche all’opera dei Benedettini, presenti con due monasteri. La dominazione angioina rese ancora più fitti i rapporti commerciali con altri centri costieri e molti uomini d’affari e mercanti, anche veneziani, elessero Polignano a loro dimora. Nel XVI secolo in seguito all’assedio di Monopoli anche Polignano rientrerà sotto il dominio veneziano per vent’anni. Ancora oggi nel centro storico è presente il palazzo del Doge, dove risiedeva il governatore veneziano. Nel 1530 Polignano viene ceduta da Venezia a Carlo V imperatore di Spagna. Durante la dominazione aragonese, le attività commerciali si svilupparono sotto il controllo di espertissimi mercanti veneziani. Furono erette opere di difesa del paese, ad iniziare dalla costa. Il paese fu più volte visitato da reali: nel 1797, re Ferdinando I delle Due Sicilie, accompagnato da sua moglie e da suo figlio, vi si fermò durante il viaggio per Lecce e, dopo 10 anni anche il re Giuseppe Bonaparte vi fu ricevuto con grandi feste.
Abolita la feudalità, Gioacchino Murat volle visitare il Regno di Napoli, compresa Polignano, per potenziarne le capacità militari.
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Perché visitare Polignano a mare?
Arroccata sulla roccia a picco nel blu dell’Adriatico, Polignano a Mare con le spiagge, le grotte scavate dall’acqua cristallina e le sue case bianche è una delle «perle» della Puglia. Fra le strette strade del suo borgo antico si confondono tracce arabe, bizantine, normanne e spagnole.
Qui è nato Domenico Modugno, uno dei più grandi cantautori italiani, immortalato in una statua sul lungo mare, dove le sue canzoni più celebri — come «Volare» o «Nel blu dipinto di blu» — continuano a risuonare dalle radio di bar e altri locali.
Le materie prime d’eccellenza di cui Polignano è ricca, il pesce fresco innanzi tutto, ma anche ortaggi unici come le colorate carote di San Vito, hanno reso la sua offerta gastronomica varia e eclettica, grazie anche a contaminazioni provenienti da luoghi lontani come il Giappone.
Polignano a Mare è una terra di eccellenze, di sapori antichi e di tradizioni ed è molto apprezzata per il suo incredibile gastronomia e, soprattutto, per la famosa carota che è considerata come un patrimonio della biodiversità e del gusto.
Polignano a Mare è la “perla dell’Adriatico”, sublime connubio tra il mare cristallino e le scogliere del borgo antico che si stagliano nel blu con uno strapiombo suggestivo e mozzafiato. Un oasi da scoprire nella ricca provincia di Bari, dove i trulli e le grotte trovano il loro naturale sbocco a mare nel paese di Domenico Modugno, tra i vicoli di storia, le terrazze e le balconate impreziosite dal fascino del tempo.
Premiata con l’ambito riconoscimento della Bandiera Blu e delle 4 vele di Legambiente, Polignano a Mare punta sull’avvolgente ospitalità della sua gente, sulle sue tradizioni e sul folclore per accogliere il turista. Ed alla sera si veste a festa con i colori delle sue scogliere che da millenni tramandano i suoni ed il fascino della terra di Puglia
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