luminarie di san trifone ad adelfia

Adelfia

Adelfia (Adélvie in dialetto locale) è un comune italiano di 16 492 abitanti della città metropolitana di Bari in Puglia. Fu istituito nel 1927 dalla fusione dei comuni di Canneto di Bari e Montrone. Per suggellarne l’unione, al nuovo comune fu posto il nome Adelfia, ossia “fratellanza” (dal greco adelphòs). I due rioni sono separati tra loro da una croce situata alla Scuola Elementare di Canneto.

citta di adelfia dall'alto

Dove si trova Adelfia?

Adelfia è situata a ridosso dei primi pendii delle Murge centrali a circa 13 km dal capoluogo, il territorio comunale ha una superficie di 29 km² raggiungendo l’altitudine massima di 231 m s.l.m. nei territori confinanti con Acquaviva delle fonti e minima di 103 m s.l.m. nei territori confinanti con Bari. Il territorio comunale confina a ovest con Sannicandro di Bari, a nord con Bitritto, Bari e Valenzano, ad est con Casamassima e a sud con Acquaviva delle fonti. Il panorama dominante è in assoluto composto da vigne, molto diffusi sono anche gli ulivi e i mandorli, nella propaggine di territorio che si incunea verso l’interno non è raro incontrare anche roverelle.

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Cosa Vedere a Adelfia?

Il patrimonio architettonico di Adelfia può vantare una singolare duplicità, a cominciare dall’esistenza di due diversi centri storici, sorti a pochissima distanza l’uno dall’altro e svilupparsi nel medesimo periodo (attorno all’anno Mille), ma rimasti fino agli inizi del XX secolo entità separate, ciascuno con propri palazzi nobiliari, con propria sede amministrativa, con proprie tradizioni religiose, con proprie chiese e santi protettori. La stele situata su corso Vittorio Veneto presso l’attuale municipio segnava gli antichi confini. Una volta alle spalle, nella proprietà Catella, era situato il cippo confinario.

Le principali testimonianze storico-architettoniche sono pertanto ascrivibili ora a Montrone ora a Canneto.

Cosa mangiare a Adelfia? Dove mangiare a Adelfia?

Chiunque sia passato almeno una volta per Adelfia, sicuramente, avrà notato all’ingresso della cittadina un’insegna che recita Adelfia Regina dell’Uva e questa scritta non è affatto un’esagerazione, in quanto in questo piccolo borgo pugliese è possibile trovare tantissimi vigneti che producono la cosiddetta Uva Regina.

Sostanzialmente si tratta di una pregiatissima uva da tavola e, nei mesi estivi, a dedicarsi al faticoso lavoro dell’acinino sono prevalentemente i giovani che appunto si occupano di esaminare i grappoli acerbi ed eliminare tutti gli acini più piccoli, in quanto in questo modo quelli più grandi possono continuare a crescere ancora di più.

Inoltre alla fine del mese di Settembre si può anche assistere alla tradizionale Festa dell’Uva, dove tutti i vigneti si sfidano in un gara podistica in cui vince chi possiede il grappolo d’uva più grosso e, per questo motivo, è addirittura possibile poter vedere dei grappoli grossi circa 4 kg.

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Cosa fare a Adelfia?

FESTA DI SAN TRIFONE

I botti risuonano, la terra trema e il cielo brilla. È come essere scossi da un terremoto. Ma pochi secondi dopo, innumerevoli coriandoli multicolori cadono dal cielo. Come un crescendo rossiniano, lo sparo dei fuochi d’artificio ne intensifica il ritmo, dando al pubblico la sensazione di trovarsi in un inferno e un paradiso costellato di stelle ardenti e distruttive a stelle e strisce.
La metropoli pirotecnica della feste di Puglia: Montrone, che con Canneto costituisce il comune di Adelfia, festeggia il suo patrono, San Trifone, con il più grande festival dei fuochi di artificio d’Italia. Anche quest’anno Adelfia per tre giorni si trasforma nella capitale dei fuochi. Controbombe con cannoli, con la croce al centro, bomba combinata con 32 colpi di scala più contraccolpo, bombe cosiddette “stutate”, decretano il vincitore fra i numerosi fuochisti che giunti da tutta Italia, danno vita ad una scenografia che lascia tutti gli spettatori, esperti, intenditori e semplici curiosi con il naso all’insù per oltre due ore.
Se è vero come recita il proverbio che “non tutti i mali vengono per nuocere”, dall’invasione delle cavallette nel 1783, che San Trifone spazzò via mettendo in salvo i raccolti, è nata una delle più grandi feste religiose e popolari d’Italia. Nei panni di soldato romano con tanto di corazza e lancia alla cui punta è infilzata una cavalletta, la statua di san Trifone viene venerata nella chiesa di San Nicola a Montrone. Sacro e profano si mescolano dando vita ad una festa che riunisce gente da ogni parte della Puglia, ma anche d’Italia attorno a tavolate imbandite nelle corti del centro storico. Agnello alla brace, salumi e buon vino: gli ingredienti tradizionali della festa popolare ci sono tutti. Buongustai e devoti, ma anche amanti della buona musica giunti da ogni dove per ascoltare le sinfonie delle bande, danno appuntamento al prossimo anno.

La storia di Adelfia:

Situata nella fossa premurgiana in provincia di Bari a sud-est del capoluogo Pugliese, conta oggi circa 18.000 abitanti, la sua superficie ha un’estensione di 29,73 Kmq, situata a 150 mt. di altezza s.l.m., è un paese privo di insediamenti industriali, ad eccezione di qualche industria artigianale.

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Anche l’industria agricola è fiorente. Sebbene il Paese abbia vissuto un fenomeno di migrazione costante dall’inizio del secolo e molte persone siano tornate, molte rimangono ancora fuori dal Paese, godendosi la vecchiaia come un dato di fatto, ma senza dimenticare le proprie origini.

Li ricordiamo con affetto e commozione in quella che è diventata una giornata annuale dei migranti (tre giorni alla fine di agosto). Già da qualche anno è stato stabilito che il grande onore di portare il santo patrono l’11 novembre (il giorno dopo le festività) spetta ai vari migranti che partecipano ai festeggiamenti.

Da qualche tempo la città attrae sempre più persone che decidono di stabilirsi nel comune, sia dai paesi limitrofi che dalla stessa Bari, grazie alla sua tranquillità e alla tendenza a vivere a misura d’uomo.
Nella vicina periferia cresce un’infinità di uva da tavola, a dir poco eccellente. Fino a poco tempo fa i principali produttori erano Regina e Primus, ma ora ci si concentra sulla coltivazione di Italia e Inzolia.

Qualcuno continua a produrre, per la sua famiglia, l’uva Baresana ed il Primitivo (quest’ultima per ricavarne un ottimo vino leggermente alcolico), ed olive per un olio genuino e senza acidità alcuna.

Diversamente a quanti dicono (gli abitanti del rione CANNETO), i confini fra i due rioni MONTRONE e CANNETO, quelli del 1927 che dividevano il contado sotto il profilo Parrocchiale per la vigilanza campestre, per il catasto (è da pochissimi anni che detto Catasto è unificato per l’intero paese) non sono dati da una perpendicolare NORD-SUD al ponte, situato sul torrente Montrone, ma coincidono con la Stele situata sul Corso Vittorio Veneto nelle vicinanze della Casa Comunale (una volta alle spalle, nella proprietà Catella, era situata una FITTA aut pietra di confine).

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L’economia principale di ADELFIA è l’agricoltura, i prodotti tipici sono per lo più i “prodotti della terra”, in particolar modo l’uva da tavola (tipo: Regina, Italia e Inzolia), vino (tipico Primitivo pugliese a forte gradazione alcolica) ed olio di oliva.
Nel giorno di San TRIFONE l’avventore si trova coinvolto in una sorta di “Sagra dell’agnello” ove si possono degustare presso le rosticcerie allestite per strada, delle ottime “costine scottadito” come anche le cosiddette ” ‘nghimmiredde”, sempre di agnello, accompagnate da un buon bicchiere di vino locale (il Primitivo).

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Perché visitare Adelfia?

Adelfia è una delle più curiose città di Puglia, assolutamente singolare e decisamente inusuale nella sua fattezza. Perché Adelfia è una città doppia: caratterizzata da due centri storici, due dialetti, due Chiese Madri, due uffici postali, due scuole, due Santi Patroni e, chiaramente, due feste patronali!

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