Martina Franca

Centro agricolo, commerciale e industriale noto per l’architettura barocca, sorge sulle propaggini meridionali delle Murge, al confine delle province di Taranto e Brindisi con la città metropolitana di Bari.

Dove si trova Martina Franca?

Comuni confinanti
Cisternino (BR) 8,9 km
Alberobello (BA) 12,3 km
Crispiano 14,1 km
Ceglie Messapica (BR) 16,7 km

vista aerea di martina franca

Cosa Vedere a Martina Franca?

Il nome Martina, nel dialetto locale “Martène“, deriva dalla devozione dei cittadini a San Martino di Tours. Un primo insediamento della città nacque infatti su un monte chiamato San Martino. Capito il perchè questa bella cittadina si chiami “Martina”, ci si interroga sul “Franca”. Questo aggettivo fu aggiunto nel 1310 da Filippo I D’Angiò nel momento in cui assegno alla città alcuni privilegi come demanialità perpetua e alcune franchigie.

Inizialmente la città fu chiamata Franca Martina, nel corso degli anni perse la demanialità perpetua e fu chiamata nuovamente solo Martina. Dopo l’Unità d’Italia, nell’anno 1861, la città prese il suo nome attuale: Martina Franca.

Dov’è
Ci troviamo nella provincia di Taranto, nel paese famoso per il festival della Valle d’Itria, immerso nella parte meridionale della Murgia.

Il paese è circondato da ulivi, trulli e vigneti ed è a soli 30 km da Taranto, capoluogo di Provincia. Basterà quindi fare solo pochi km dalla città per trovare un luogo magico ed incantato, ossia il centro storico del paese.

Storia
Diversi ritrovamenti sul Monte Fellone ci fanno capire che la zona fu abitata sin dal neolitico. Nel Monte Fellone poi ci sono tracce di allevamenti di cavalli risalenti al periodo storico del medio neolitico. L’allevamento dei cavalli, in quel periodo storico, è abbastanza raro per il Sud Italia ed è un ritrovamento unico, almeno sino ad oggi, in Puglia.

In località Specchia Tarantina è possibile ammirare tantissime specchie. Si tratta di strutture che venivano usate per controllare il territorio. Furono poste presso i confini che dividevano tarantini e messapi.

Come tutti i paesi vicini, anche Martina Franca nel corso dei secoli ha subito l’influenza dei Longobardi e dell’Impero Romano d’Oriente.

Se vogliamo parlare del borgo di Martina Franca dobbiamo arrivare al X secolo, anno in cui alcuni tarantini in fuga dai continui attacchi da parte dei Saraceni fuggirono sul Monte di San Martino. A loro si unì una comunità di pastori. Nel XIII secolo il territorio divenne di proprietà degli Svevi. Solo nel 1300, per volere di Filippo I d’Angiò, Martina Franca diventò comune.

Cosa Vederepiazza a martina franca
Centro Storico
Chiese e Palazzi Storici saranno sicuramente molto belli da vedere e da ammirare, cosa molto apprezzata soprattutto da chi ama il culto, l’arte e la storia. Ma anche una passeggiata nel Centro Storico di Martina Franca non è da meno.

Alcune vie sono strette, ci sono vicoli ciechi e qualche piccola stradina nascosta. A primo impatto assomiglia molto ad un labirinto, un affascinante labirinto urbano. Ad oggi potrebbe sembrare una cosa insolita eppure in passato una situazione del genere poteva essere vantaggiosa per gli abitanti che, in caso di attacco da parte dei nemici, conoscendo bene le strade del proprio paese avrebbero potuto facilmente seminarli e guadagnare tempo per una fuga.

Le strade del Centro Storico di Martina Franca sono piene di locali e si presentano come un luogo ideale per le passeggiate, sia d’estate che d’inverno. I cittadini di Taranto, così come tantissimi turisti, si recano spesso a Martina Franca durante l’estate, per trarre un po’ di refrigerio nelle serate più calde ed allontanarsi dall’afa della città.

Il centro storico del paese è molto caratteristico e ricco di chiese e palazzi storici. Tra le chiese che consigliamo di visitare vi è sicuramente la Basilica di San Martino che fu costruita intorno alla seconda metà del Settecento. La Basilica mostra tutto lo splendore del barocco martinese ed al suo interno è possibile trovare le reliquie di Santa Comasia.

Tra gli altri monumenti religiosi consigliamo di visitare la Chiesa di San Domenico, la Chiesa della Beata Vergine del Carmelo, la Chiesa di Sant’Antodio da Padova e la Chiesa di Cristo Re che è una delle ultime costruite nel paese.

Sempre nel borgo di Martina Franca troviamo diversi palazzi signorili. Il più importante è sicuramente il Palazzo Ducale e a seguire, tra gli altri, troviamo Palazzo Nardelli, Palazzo Barnaba, Palazzo Carucci e Palazzo Torricella.

piazza a martina francaBasilica di San Martino
La Basilica di San Martino è situata in Piazza Plebiscito. Fu costruita nel Settecento sullo stesso luogo in cui era prima situata la collegiata romanica. Si presenta con una maestosa facciata in tipico barocco martinese, nella parte centrale della stessa è possibile ammirare l’immagine del Santo Patrono.

Gli amanti dell’arte al suo interno potranno vedere l’altare maggiore in marmi policromi risalente al 1773, il cappellone del Santissimo Sacramento, alcune tele di Domenico Antonio Carella ed un presepe di Stefano da Putignano, sculture italiano del XV e XVI secolo.

La Basilica di San Martino ospita le reliquie di Santa Comasia e di Santa Martina. Dal 1988, per volere di Papa Giovanni Paolo II è diventata Basilica Minore.

Chiesa del Carmine
La Chiesa del Carmine, il cui nome completo è Chiesa della Beata Vergine del Carmelo, fu costruita a partire dal 1730. I lavori si conclusero nel 1758. Si presenta all’esterno delle mura della città e mostra un stile architettonico molto elegante, tipicamente barocco. Al suo interno è presente un’importante statua policroma dedicata a Santa Maria della Misericordia di Stefano da Putignano.

Chiesa Sant’Antonio da Padova
Questa chiesa fu inizialmente dedicata a Santo Stefano. Fu costruita nel XV secolo dai Francescani Osservanti. Nel 1835 la facciata fu ricostruita con uno stile neoclassico.

All’interno della Chiesa di Sant’Antonio da Padova sono presenti due sculture, una dedicata a Santo Stefano e l’altra dedicata a Sant’Antonio. Entrambe le opere sono di Stefano da Putignano. Nel chiostro sono presenti alcuni affreschi settecenteschi.

Chiesa di San Vito
E’ una delle strutture più antiche della città. Si trova in pieno centro storico, tra via Ignazio Ciaia e via Mazzini. Non si conosce la data esatta di costruzione, si ipotizza che sia stata edificata tra la fine del XIII secolo e gli inizi del XIV secolo.

La Chiesa di San Vito si presenta imponente, con una facciata a bugnato ed un campanile a vela. All’interno vi è una sola navata. Durante il ‘700 gli interni della Chiesa di San Vito sono stati ridecorati in chiave barocca.

Palazzo Ducale
In piazza Roma è presente il Palazzo Ducale, una struttura costruita durante la seconda metà del Seicento e voluta dal Duca Petracone Caracciolo. La struttura presenta elementi tipici del Rinascimento che si incontrano con il Barocco Leccese e la tipica impronta dell’architettura locale.

Per anni fu la residenza dei duchi Caracciolo, oggi è la sede del Municipio di Martina Franca. Molto apprezzate sono alcune delle sale presenti al suo interno come l’Arcadia, Mito e Bibbia. I nomi delle sale sono dovuti agli affreschi ospitati al loro interno, opere risalenti al 1776 di Domenico Carella, artista di Francavilla Fontana.

Trulli
Martina Franca si trova nella Valle d’Itria e presenta, soprattutto nelle campagne, diversi trulli come quelli che hanno reso famosa Alberobello in tutto il mondo. Si tratta di costruzioni coniche in pietra a secco tipiche di Alberobello e di gran parte della Puglia centro-meridionale (vedi Valle d’Itria). Queste costruzioni venivano utilizzate come abitazioni o come piccoli depositi per gli agricoltori nelle campagne.

Sebbene i trulli siano originari di Alberobello, è possibile ammirarne tanti anche nel martinese. La Valle d’Itria è caratteristica proprio dei trulli e di muretti a secco che andavano a delimitare il territorio del proprietario della terra.

Grotta di Monte Fellone
Il comune di Martina Franca vanta oggi circa 50.000 abitanti ed ha delle origini storiche molto antiche. Uno degli insediamenti più antichi risale infatti al neolitico ed è possibile ammirarne alcuni ritrovamenti archeologici, effettuati intorno agli anni 60, presso la grotta di Monte Fellone.

E’ possibile riscoprire una parte della storia grazie a quello che resta di un allevamento di cavalli. E’ importante ricordare anche la presenza di alcune specchie tra cui la famosa Specchia Tarantina che andava a dividere e difendere i confini tra messapi e tarantini.

Bosco delle Pianelle
Il Bosco delle Pianelle ad oggi (precisamente dal 2002) è Riserva Naturale Regionale. E’ situato lungo la Strada Provinciale 581 che collega Martina Franca a Massafra.

L’Area Naturale Protetta comprende 590 ettari di territorio. Al suo interno sono presenti principalmente alberi di fragno, querce del tipo roverella e alberi di leccio. A livello di fauna, la zona è abitata dal gheppio, dallo sparviere e da diversi uccelli rapaci notturni come la civetta, l’allocco e il barbagianni. Non mancano le volpi, le faine, i cinghiali e i daini.

Durante il Novecento nel Bosco delle Pianelle trovarono rifugio molti briganti.

Musei
Esistono due diversi musei nel paese. Il primo è presente presso il Palazzo Ducale ed è dedicato al bosco delle pianelle. Qui è possibile visionare una bellissima mostra inerente la civiltà contadina d’altri tempi oltre che alle bellezze della fauna e della flora locale. Il secondo museo, quello di Filippo I d’Angio è visitabile presso il Palazzo Ducale. Si tratta di un museo che espone arte contemporanea ispirata al territorio martinese.

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Cosa mangiare a Martina Franca? Dove mangiare a Martina Franca?

Uno fra i prodotti tipici eccellenti di Martina Franca, tanto da essersi aggiudicato il presidio slow food, è senz’altro il capocollo. Si tratta di un insaccato ottenuto dalla lavorazione della parte superiore del collo e di parte della spalla del suino: una specialità che dovete assaggiare, se non l’avete mai fatto, per il suo equilibrio di sapore e aroma. Il microclima stesso della zona, ventilato e secco, ne favorisce la lavorazione, che sfrutta la corteccia delle querce e di altre piante per il processo di affumicatura del capocollo. A fare di questo insaccato un prodotto prelibato contribuisce anche l’allevamento dei maiali, che vengono nutriti con le ghiande dei boschi circostanti: un mix che fa del capocollo un rappresentante degli aromi e dei sapori che una terra come la Puglia sa offrire ai suoi visitatori. Con un tagliere di capocollo abbinato a fette di caciocavallo, pomodorini secchi e pane di Altamura con un filo d’olio extravergine d’oliva fruttato intenso, vi offrirete certamente un antipasto che vi regalerà un mix di sapori tradizionali inimitabili.

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Cosa fare a Martina Franca?

La vita notturna di Martina Franca non è paragonabile a quella delle vicine Monopoli ed Ostuni ma, in ogni caso, ospita locali notturni dove potersi divertire in compagnia di tanta gente e tanta musica.

Nelle piazze principali e nelle caratteristiche stradine troverete di certo un lounge bar o un pub dove trascorrere una serata tranquilla.

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La storia di Martina Franca:

Nell’Alto medioevo il territorio è stato sotto l’influenza dei Longobardi alternatisi all’autorità dell’Impero Romano d’Oriente e nel X secolo luogo di difesa contro l’invasione dei Saraceni. I resti di alcuni grandi muri a secco detti paretone potrebbero essere riferibili alla presenza del Limitone dei greci a sud ovest. Nel IX secolo un gruppo di ebrei fuggitivi da Oria, e tra i pochi superstiti della grande comunità ebraica di Oria si aggrega all’insediamento sorto intorno al casale San Salvatore nella Lama del Fullonese.

Le origini di Martina Franca, come borgo, risalgono al X secolo, quando sul Monte di San Martino sorse un piccolo villaggio di profughi tarantini, fuggiti dalle continue devastazioni dei Saraceni, e ai quali si aggiunse successivamente una comunità di pastori. Nel XIII secolo difatti il monte rientra nelle proprietà di Glicerio de Persona (Glicerio de Matino), feudatario di Matino e Tuglie e signore delle Terre di Ceglie del Gualdo, di Mottola, di Soleto e del Casale di San Pietro in Galatina

Glicerio parteggiò per Manfredi di Sicilia figlio di Federico II di Svevia e Re di Sicilia contro gli angioini. Caduto anche Corrado IV di Svevia, l’ultimo degli Svevi, Glicerio si rifugierà a Gallipoli, guidandone la difesa contro l’assedio angioino. Alla caduta della città fu catturato, condotto in carcere nel castello di Brindisi (insieme ai figli Gervasio, Giovanni e Perello) e subì infine il patibolo.

Intorno al 1300 Martina Franca fu eletta comune su ordine del Principato di Filippo I d’Angiò. Filippo I concesse Martina a Pietro del Tocco per ricompensarlo dei servigi da lui svolti.

Il territorio all’epoca consisteva in un castello situato storicamente nell’attuale zona denominata “Montedoro”, e da due miglia di terreno intorno al castello, sottratto dal territorio di Taranto, dall’Università di Monopoli e dall’Università di Ostuni per l’insediamento rurale di massari (in martinese u massèr è un contadino affittuario di terreni e masserizie). Sembra che Filippo d’Angiò avesse concesso anche dei diritti e delle franchigie a chi fosse venuto ad insediarsi a Martina, e per questo fu denominata “Franca”.

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Perché visitare Martina Franca?

Martina Franca, Comune di quasi 50mila abitanti, sorge sulle colline sud-orientali della Murgia che affacciano sulla Valle d’Itria. Nota per l’architettura barocca e per il Festival della Valle d’Itria, la città è una delle mete turistiche della Puglia da non perdere. Offre diverse attrazioni, tra monumenti, edifici storici e paesaggi mozzafiato. Oltre ai vostri occhi potrete deliziare il palato degustando i vari prodotti tipici (orecchiette, grigliate di carne con bombette e gnummareddi, prodotti caseari come burrata e stracciatella, vini dei vigneti locali, dolci e tanto altro).

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