Alberobello

Dove si trova Alberobello?

Alberobello è un comune che si trova nella parte sud-orientale della sua città metropolitana di appartenenza (BARI), non lontano dalla Valle d’Itria e dalle colline della Murgia.

Locorotondo 8,25 km
Noci 8,88 km
Fasano 11,56 km
Putignano 12,21 km
Martina Franca 12,29 km

trulli di alberobello

Cosa Vedere a Alberobello?

I Trulli

La storia di questi edifici molto particolari è legata alla pragmatica de Baronibus, un editto del Regno di Napoli del XV secolo che sottoponeva a un tributo ogni nuovo insediamento urbano. Edifici dalla forma conica distruttibili asportando una sola pietra e ricostruibili in poche ore.

alberobello centro storico

I conti di Conversano, gli Acquaviva D’Aragona proprietari del territorio su cui sorge oggi Alberobello con la domus estiva che si chiamava Difesa De Le Noci al confine con il territorio del ducato di Martina Franca dal 15 maggio 1481, imposero allora ai contadini inviati in queste terre di bonifica e messa a coltura dei nuovi terreni di edificare a secco, senza utilizzare malta, le loro abitazioni, in modo che esse potessero configurarsi come costruzioni precarie e non, almeno formalmente, a dimore appartenenti a un insediamento urbano permanente, in modo da esentarlo dal tributo.

I contadini ritenevano che il tetto a cupola circolare o quadrata con anelli di pietra sovrapposti fosse il migliore. Il tetto era ornato da pinnacoli decorativi, la cui forma secondo molti rappresentava la firma dell’artigiano che aveva costruito (o ricostruito) il trullo, ispirandosi a elementi simbolici, mistici, religiosi o profani risalenti all’epoca fascista. La posa della cima è stata un momento solenne.

particolare dei trulli di Alberobello

Uno dei trulli più grandi di Alberobello, affacciato nella piazza Sacramento, è alto quattordici metri. Soprannominato Trullo sovrano dallo studioso locale Giuseppe Notarnicola, in origine era un semplice trullo di campagna. Dai proprietari famiglia Perta nella seconda metà del XVIII Secolo, fu notevolmente ampliato e finito di realizzare con atto notarile il sabato 15 aprile 1797 in cui attesta che il trullo fu realizzato con l’impiego di malta e pertanto in violazione della prammatica de Baronibus. Fu sede della confraternita del Santissimo Sacramento dal 1826 al 1837, quando venne raffigurato in prossimità dell’ingresso un dipinto del Calvario, di artista ignoto. Fu anche sede della prima farmacia di Alberobello tenuta da Stefano Chiarelli. Fu acquisito dagli attuali proprietari nel 1861. Nel 1923 divenne Monumento Nazionale e nel 1928 fu realizzata la pavimentazione della piazza. Dal 1994 è adibito a casa museo.

Durante il periodo estivo, il Trullo Sovrano ospita spettacoli teatrali, concerti e altri eventi culturali.

Cosa mangiare a Alberobello? Dove mangiare a Alberobello?

Ecco a voi tutti i piatti tipici del comune di Alberobello. Primi, secondi, dolci, insaccati, vini, formaggi: ricette sconosciute ai più, ma di ottima qualità.

La cucina tradizionale di Alberobello porta con sé le testimonianze di una terra contadina povera e semplice. Ma non per questo i piatti della tradizione sono semplici di gusto, anzi!

Se ti trovi ad Alberobello puoi mangiare la tipica pasta fresca pugliese come le orecchiette, i cavatelli o i capunti, conditi con cime di rapa, aglio, alici e molliche fritte. Un primo piatto tipico di Alberobello è anche la lasagna con il baccalà, chiamata cr´sciàul in dialetto locale.

Mentre sfoglierai i menù dei ristoranti di Alberobello troverai tantissime ricette a base di cicorielle, cipolle, peperoni, cardi e carciofi viola. Queste verdure non mancano mai nell’accompagnare i secondi piatti pugliesi. I piatti a base di verdura e carne sono quelli che più contraddistinguono ed identificano Alberobello ma il mare non è lontano quindi puoi anche ordinare piatti di pesce tipici pugliesi come le cozze impanate e fritte.

Se il tuo pancino non è ancora sazio ordina il dolce, in particolare ti consiglio le pettole, frittelle di pasta lievitata che vengono servite bagnate nel miele o cosparse di zucchero. Sono un dolce tipico di Natale e potresti provarle proprio in occasione di una vacanza invernale ad Alberobello. Tra l’altro Alberobello è bellissima a Natale, ci sono sempre un sacco di eventi che rendono la città dei trulli ancora più magica, leggi qui!

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Cosa fare a Alberobello?

Le tappe imperdibili

Il distretto di Rione Monti è composto da ben 1030 trulli. Questi sono allineati lungo i margini di otto stradine irregolari che procedono verso la sommità del colle, sulla cima del quale spicca la chiesa di Sant’Antonio da Padova, anch’essa a forma di trullo. Qui sorgono trulli di ogni tipo, i più conosciuti tuttavia sono i Trulli Siamesi, uniti sulla sommità ma con ingressi che aprono su due strade diverse. Un tempo collegati da una porta esterna, si racconta che furono separati a seguito di una faida tra due fratelli, innamorati della stessa fanciulla. Molti dei trulli di questa zona ospitano negozietti e botteghe artigiane in cui fare un po’ di shopping.

Per ammirare il Rione Monti dall’alto e godere di un panorama spettacolare basta andare ad Alberobello centro, in piazza Gian Girolamo D’Acquaviva D’Aragona, qui si trova la terrazza-tetto Belvedere o Terrazza di Santa Lucia, resa pubblica ai visitatori negli Anni ’90.

panorama di alberobello

Rione Aia Piccola è una zona che comprende 400 trulli, quasi tutti abitati. Un posto perfetto per immergersi nell’atmosfera del vecchio borgo medievale visto che, rispetto alle altre zone della città, è l’unica a non essere invasa dalle attività commerciali. In questa zona sorge il Trullo Sovrano, un trullo a due piani con un’enorme facciata. Oggi è una casa-museo con ingresso a pagamento che è possibile visitare per ammirare le sale arredate e il giardino mediterraneo.

Tra Aia Piccola e piazza del Popolo sorge Casa Pezzolla, un complesso architettonico unico nel suo genere, composto da 15 trulli comunicanti tra loro. Oggi è la sede del Museo del territorio, ideale per chi vuole conoscere la cultura del territorio scoprendo le attività produttive principali della zona e ammirando gli arredamenti tipici di un trullo dell’epoca contadina. Tra un rione e l’altro è d’obbligo una sosta in uno dei ristoranti-trullo della città, per assaggiare le delizie locali come le orecchiette alle cime di rapa e gustare i prodotti tipici della zona.

Per chi invece volesse vivere un’esperienza davvero particolare e unica il consiglio è quello di prenotare una visita guidata per scoprire i segreti di questa fantastica località, ammirare i trulli dall’interno e degustare alcuni prodotti tipici, come l’olio extravergine d’oliva.

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La storia di Alberobello:

Origini del nome
Lo storico Pietro Gioia ha congetturato che il nome Alberobello derivasse da Silva alboris belli, con il significato di “bosco dell’albero della guerra” e tale derivazione, priva di riscontro documentale, è stata a lungo fatta propria dagli storici successivi. Studi posteriori sottolineano tuttavia che il primo toponimo con il quale la località era conosciuta fu Silva Alborelli: così risulta dal più antico documento a conoscenza degli studiosi, e cioè il diploma d’investitura del 15 maggio 1481 con il quale il re Ferrante d’Aragona assegnò i beni del defunto conte di Conversano Giulio Antonio I Acquaviva d’Aragona al figlio Andrea Matteo, illetterato. In detto documento si legge Silva Alborelli in provincia nostra Terra Bari.

Il nome Alberobello divenne ufficiale il 22 giugno 1797 dal primo Consiglio Comunale. In tale circostanza furono proposti anche i nomi di Ferrandina in onore di re Ferrante d’Aragona e di Ferdinandina in onore a re Ferdinando IV di Borbone.

Tuttavia sino all’Ottocento furono adottate anche le dizioni alternative Arborebello o Albero Bello.

alberobello di sera al tramonto

Una prima antropizzazione dell’area prese avvio solo nei primi anni del XVI secolo su impulso del conte di Conversano Andrea Matteo III Acquaviva d’Aragona, figlio di Giulio Antonio Acquaviva caduto nell’estate del 1480 nella battaglia di Otranto contro gli ottomani. Andrea Matteo introdusse dal feudo di Noci una quarantina di famiglie di contadini per bonificare e coltivare le terre, con l’obbligo di consegnargli la decima dei raccolti.

Il suo successore, il conte Giangirolamo II, detto dagli storici dell’Ottocento il Guercio delle Puglie perché da una lotta si procurò un occhio bendato (senza documentazione) nel 1635 al centro della zona eresse una locanda con annessi refettorio, taverna e oratorio dedicato alla Madonna di Loreto (si festeggia il 10 dicembre) e ai Santi Cosma e Damiano (che fu chiuso dal pubblico nel 1863), che diede avvio all’urbanizzazione della selva con la costruzione di un agglomerato di piccole case. L’abbondanza di materiale, soprattutto pietra calcarea e carsica e l’autorizzazione del conte a costruire case solo con muri a secco senza l’uso di malta, che divennero i caratteristici trulli, contribuirono all’espansione dell’agglomerato urbano. L’obbligo di far costruire case solo con pietre a secco fu un espediente del conte per evitare il pagamento dei tributi al viceré spagnolo del Regno di Napoli secondo la Pragmatica de Baronibus, legge in vigore fino al XVIII secolo secondo la quale la costruzione di un nuovo centro abitato comportava in primo luogo il regio assenso e il consecutivo pagamento dei tributi da parte del barone alla Regia Corte. Il centro abitato sorse sulle vie dell’antico fiume Cana/Cane, dove ora si trova il largo Giuseppe Martelotta.

Alberobello rimase feudo degli Acquaviva d’Aragona di Conversano fino al sabato 27 maggio 1797, quando il re Ferdinando IV di Borbone accolse l’istanza di una delegazione-comitato di sette gentiluomini, ed emanò un decreto con il quale elevava il piccolo villaggio a città regia, liberandola dalla servitù feudale. Il decreto giunse in paese il successivo 16 giugno e fu affisso su un albero di olmo alla vista di tutti. Il 22 giugno fu eletto come primo sindaco il fisico Francesco Giuseppe Lippolis soprannominato “Orecchie False”. Nel 16 marzo 1814 fu istituita la parrocchia e nominato primo parroco don Vito Onofrio Tulio Lippolis cugino del primo sindaco, arciprete del Capitolo costituito da una ventina di presbiteri. Nell’estate del 1797 Antonio Francesco D’Amore costruì il primo trullo a due piani, noto oggi come Casa D’Amore.

Alberobello è l’unico centro abitato nel quale è presente un intero quartiere di trulli, viene pertanto considerata capitale culturale dei trulli della Murgia.

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Perché visitare Alberobello?

alberobello-di-notteAlberobello è una città della Puglia, in Italia. È nota per i Trulli, bianche costruzioni coniche in pietra, presenti a centinaia nel quartiere collinare Rione Monti. Il Trullo Sovrano del XVIII secolo è un trullo a due livelli. Il Museo del Territorio “Casa Pezzolla” espone arredi e attrezzi che ricreano la vita nei Trulli come era in passato. A sud-ovest della città, si trova la Casa Rossa, un campo d’internamento della seconda guerra mondiale.

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